Chi sono
Vengo dal Mugello, una valle che ha insegnato al Rinascimento a guardare la luce. Io ho imparato a guardare le persone: atleti con le ginocchia sbucciate e politici con le parole lisce, biblioteche che sanno di legno e palazzetti che sanno di sesta marcia. Racconto fatti di politica perché credo abbiano ancora una dignità, e faccio il blogger perché voglio raccontare la mia idea di libertà
Scrivo di sport come si disegna un’azione: spazi, tempi, responsabilità. Scrivo di politica come si arbitra una partita: regole chiare, falli fischiati, vantaggi spiegati. Scrivo di cultura come si apparecchia una tavola: invito chi legge a sedersi, assaggiare idee e, magari, cambiare gusto.
Il mio metodo è semplice: camminare, ascoltare, verificare. Poi tagliare il superfluo. La mia ambizione è onesta: contribuire a una crescita umana e professionale continua, mia e di chi mi legge. Se una pagina ti fa alzare gli occhi, è già una vittoria. Se ti spinge a fare qualcosa per la tua comunità, è un capolavoro.
Sono uno che preferisce lo spogliatoio alle conferenze stampa, gli archivi alle voci, i nomi e i numeri agli slogan. Credo nei luoghi: Borgo San Lorenzo, i campi di periferia, le sale consiliari, i bar del mattino. È lì che nascono le storie giuste. Le porto sulla pagina con una lingua pulita, ritmo da cronaca e il passo lungo del romanzo. Perché il mondo non si divide in generi: si divide in storie ben raccontate e storie che scivolano via.
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